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PROGETTO MINERVA
L' associazione culturale Cercatori di Semi si pone a difesa della biodiversità attraverso la produzione, la conservazione di sementi di biotipi locali e rari, ma questo vuol dire difendere a spada tratta e con pragmatismo la terra che ci accoglie, nasce così il progetto parallelo Minerva, atto a rieducare verso tecniche colturali meno dannose anche nel quadro commerciale. 

COME NASCE
Qualche mese or sono ci siamo trovati a parlare con dei coltivatori bengalesi che lamentavano diversi problemi sui circacinque ettari di terreno che hanno in coltivazione, sopratutto ad ortaggi. Dopo pochi anni di coltura, senza avvicendamento né rotazioni, usando glifosato ed altri fitosanitari come se piovesse, fertilizzando solo con prodotti di sintesi o chimici il loro substrato è collassato. Totalmente squilibrato. Le infestanti tendono a diventare più coriacee anche cambiando diserbante, le piante in produzione di ortaggi sviluppano un vigore aereo importante limitando la produzione, gli ortaggi a ciclo breve da foglia assumono un colore che spesso li rende invendibili. 

LA SPERIMENTAZIONE
Abbiamo messo a disposizione dei nostri amici bengalesi un ettaro di terreno, anticipato i primi costi, come tubazioni, acqua ed energia elettrica, mezzi per lavorazione della terra e trasporto dei prodotti al mercato. La superficie in coltivazione è stata trattata con il metodo della falsa semina e fertilizzata con letame compostato, per agire poi con pirodiserbo in presemina. Il metodo che stiamo suggerendo, per questa prima sperimentazione è una rotazione veloce su ortaggi da foglia a ciclo breve. Dividendo l'ettaro in quattro settori da 25 x 100 mt, con un sistema di irrigazione modulare, abbiamo seminato manualmente, coriandolo nel primo settore, che è un fissatore di azoto, nel secondo settore, broccolo cinese, pak choi, senape nera e ravanello bianco lungo, in mix. Avvenendo la raccolta manualmente per cassette il miscuglio non inficia sui tempi di manodopera ma aiuta come la rotazione ad evitare la “stanchezza” del terreno. Nel terzo e quarto settore si ripete, ma con una settimana di ritardo, in modo da avere più a lungo del prodotto fresco disponibile. Al taglio del coriandolo e delle altre verdure del primo e secondo settore seguirà una immediata lavorazione con concimazione a compost certificato biologico e si invertiranno le posizioni di semina, in modo da stancare al minimo il terreno. Seguiranno gli altri due settori. Per una rotazione completa servirebbero due ettari, ma inizieremo la coltivazione del secondo solo dopo l'analisi chimica del terreno.


SCOPO
In questo modo vorremmo convincere la comunità degli agricoltori bengalesi, piuttosto unita a volgere verso un'agricoltura più sana e redditizia anche dal punto di vista economico.
L'aspetto più costoso è stato il pirodiserbo, ma confidiamo nel fatto che i risultati ci daranno ragione. 


RISULTATI
Purtroppo non ci è stato possibile portare  a termine il progetto. I vicini bengalesi infatti erano in realtà interessati nel poter importare persone dal Bangladesh piuttosto che nella coltivazione. Crediamo non sia opporutno giudicare, fatto tesoro dei nostri errori porteremo avanti comunque i nostri numerosi altri progetti.

 

 

 

 

 

 

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